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Provo a spiegare ciò che faccio

Spesso mi trovo a dover spiegare cosa faccio nella vita a persone che non sono del settore e che giustamente non riescono a capire cosa sto dicendo ma soprattutto il senso di tutto questo.
Quindi ho pensato di costruirvi un esempio che spero risulti facile da capire.

Ah, questa è solo una parte del mio lavoro, ma allo stesso tempo è la più difficile da spiegare ai più.

Partiamo da un concetto base. La BUSINESS INTELLIGENCE è il nuovo nome di una cosa che prima si chiamava DSS, acronimo di Decisions Support System. Quindi, semplificando il tutto, cerco di creare un supporto dove raccogliere informazioni per poi elaborarle e renderle fruibili così da poter prendere decisioni in modo più “facile”… più o meno 🙂

Non mi dilungo di più, passiamo all’esempio. Trattando dati di diverso tipo, dovevo trovare il modo di spiegare questa cosa con informazioni che siano di uso comune.

Quindi? Quindi ho deciso di analizzare i dati del mio profilo Facebook

antonio-baldinazzo

Chi lavora con le pagine Facebook sa che c’è a disposizione Insight, uno strumento che ci permette di analizzare le performance della nostra pagina. Però io ci ho visto dei limiti. Ad esempio, come faccio a sapere quali sono i post che hanno coinvolto di più? E quali meno?

Bene, allora ho fatto un’estrazione dati di tutto dal mio profilo (qui emerge il piccolo nerd che è in me) e li ho analizzati a modo mio. Ah, ho ristretto l’analisi al solo 2016.

Quindi, cosa ne ho dedotto?

kpi

82 Post (con una media di 2,28 post a settimana), 2’920 reactions (like o altro) e 331 commenti. Figa, proprio un mostro!

Bravo Tony, utilissimi questi numeri! (seh, proprio)

E poi?

Poi li ho divisi per tipologia: status, eventi, foto, link o video

by-type

 

Proprio bravissimo!! (Come no…)

Però già da qui si intravede qualcosa, ad esempio gli eventi che pubblico, sebbene li pubblichi ripetutamente, non me li si fila nessuno, mentre gli status e le foto hanno comunque il suo seguito.
Bene, prima informazione utile

E adesso?
Adesso devo capire perché con gli status e le foto riesco a coinvolgere il maggior numero di persone. Di cosa ho parlato? Qual è stato l’argomento che ha tirato più di tutti?

Data Driven - Analisi per topic

 

Come vedete, ho pubblicato un sacco di post sui corsi, ma non me li ha filati nessuno (sigh)

Mentre quando parlo dei miei viaggi o del mio lavoro oppure di notizie del mondo Social Media, genero parecchio interesse.
Quindi posso affermare di generare interesse quando parlo di me e di cosa faccio! Beh, non male direi!

Perfetto, ma come ne parlo? Qual è il mio tono di voce? Come mi pongo rispetto a chi mi “ascolta”?

Data Driven - Analisi per sentiment

Beh, diciamo che quando scherzo ed uso un tono ironico (e spesso auto ironico), coinvolgo parecchio il mio pubblico! Lo stesso vale per quando “parlo” in modo consapevole e convinto.

Cioè, volete dire che sono veramente così simpatico?? Naahhh..

Bene, quindi??

Quindi ora posso dire che, che pubblichi uno status o una foto, l’importante è che ne parli in modo scherzoso o “consapevole” per poter attrarre al meglio il mio “pubblico”.

Ora, mettetevi nei panni di un’azienda che dopo un anno di post su Facebook non ha ancora capito come “parlare” al proprio pubblico e in quale momento farlo, con un’analisi di questo tipo sicuramente avrà vita più facile e sicuramente riuscirà a rendere più efficace la sua comunicazione.

Comunque questo era solo un esempio, il metodo è replicabile in qualsiasi ambito!

Ok, vi ho annoiato abbastanza, per cui vi saluto e se avete domande da fare commentate pure il post qui sotto, sarò lieto di rispondervi!

Ah, ci tengo a dire che per creare quest’esempio ho preso spunto da uno speech di Matteo Flora (The Fool, qui il suo blog) durante l’evento Pane Web e Salame di quest’anno.

Per l’analisi invece ho utilizzato Sense di Qlik.

Grazie

 

 

 

 

 

 

 

Antonio Baldinazzo

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